Rocchetta è circondata da monti e colline che anticamente
la proteggevano da insidie e attacchi nemici.
Questi monti prendono quasi
tutti il nome di qualche santo come quello di San Pietro (chiamato così perché
probabilmente sul cucuzzolo c'era una chiesa intitolata a San Pietro) e quello
di San Lorenzo. Verso la Campania ci sono dei monti chiamati: le serre. Qui si
trova il punto più alto del paese poiché l'altezza di queste montagne arriva
fino agli 850 metri.
Ma il monte più maestoso è Monte Calvario: si pensa che
il suo nome fosse scaturito dal fatto che su questa montagna sorgeva la cappella
della Pietà; essa si trova all'inizio del paese ed ha quasi la stessa altezza di
Rocchetta.
Su di esso sono stati trovati dei resti di alcuni insediamenti
neolitici e a valle, nella piana di San martino, c'è un vero e proprio villaggio
neolitico Dauno, grazie alla presenza di fonti e sorgenti si crearono i
presupposti per
Far nascere un villaggio. Ma in tutto il territorio di
Rocchetta sono presenti tracce di insediamenti neolitici, anche se molti di essi
sono stati distrutti con il passare del tempo. Facilmente si possono trovare dei
resti appartenenti al vasellame usato dai Dauni sia per le attività domestiche
che per la sepoltura.
È affascinante riscoprire gli usi e la cultura di
queste popolazioni, si sa con precisione che avevano stima per i morti, essi
venivano sepolti in tombe scavate nel sottosuolo ed erano adornati da ghirlande
e oggetti d’oro, in più la salma era circondata di vasetti con unguenti e dagli
utensili usati nella vita.
I villaggi erano di forma circolare e circondati
da un fossato, avevano delle capanne costruite da canne e paglia, oltre alla
caccia si dedicavano anche (dove possibile) alla coltura di primordiali cereali
e all’allevamento. Avevano dei costumi di tela e pelle, ornati da fibule d’oro e
bronzo. Con il passare del tempo queste popolazioni ebbero contatto con i coloni
greci che modificarono le idee l’arte e la vita di queste popolazioni indigene,
e così scomparirono o si tramutarono.