La Scianara

Ogni luogo del mondo ha le sue divinità malefiche, tra le quali immancabilmente è presente la strega. Essa può avere varie forme e poteri, può essere bellissima o molto brutta, può rubare l’anima o limitarsi a spaventare, può attaccare i vecchi o i bambini ed avere vari nomi. In Irlanda, per esempio, hanno la banshee, la fata di malaugurio che si caratterizza per il suo terribile canto, mentre sull’ermo colle in cui è collocato il bar delle meraviglie abbiamo la scianara. La scianara è specializzata in rapimenti di bambini, per lo più estemporanei, una specie di dispetto fatto alla madre che ha messo il proprio pargolo in culla la sera prima e poi se lo ritrova sul tetto, e nell’intrecciare le criniere ai cavalli (da qui, forse, la famosa canzone…). Il rimedio tradizionale contro la scianara è di lasciare una scopa di paglia dietro la porta: costretta da una sua probabile natura pignola, la nostra strega locale conterà le setole della scopa per tutta la notte, perdendo spesso il computo e ricominciando ogni volta da capo, fino all’alba quando, da buona presenza notturna, sarà costretta a battere in ritirata.

Ed è siffatta leggenda che si presentò al bar, in una vivace sera di novembre. La scianara in questione, mancava dal colle ormai da molti anni, perché spaventata dalle brutture della seconda guerra mondiale aveva preferito trascorrere gli ultimi cinquanta anni nei boschi, celebrando riti alla luna, immagino. Presa dalla nostalgia, la notte precedente al nostro incontro al bar delle meraviglie, aveva deciso di ritornare sul colle per spaventare mamme e bambini, ma il paese era ormai completamente diverso dai suoi ricordi.
Pur essendo un po’ disorientata aveva deciso di visitare la prima casa. Superato agilmente il portone blindato (ha anche la capacità di assottigliarsi per passare attraverso il buco della serratura), ed avendo trovato dietro la porta solo un innocuo aspirapolvere, aveva raggiunto la stanza del primo bambino. Una volta entrata nella stanza del bambino si è subito meravigliata dell’enorme quantità di giocattoli presenti, e del fatto stesso che il bambino dormisse da solo, della mancanza di animali in casa, delle poche persone in un così grande spazio… “saranno ricchissimi!” ha pensato. La poverina non poteva sapere di trovarsi in casa di un semplice operaio e che le case contadine, con otto figli, i genitori, i nonni, e gli animali, che dormivano tutti in 30 metri quadri, erano ormai sparite da tempo. Tuttavia dopo lo sbalordimento iniziale ha deciso di mettere in pratica il suo scherzo, ma avvicinandosi alla culla del bimbo di pochi mesi ha acceso inavvertitamente il meccanismo elettronico delle paperelle messe sulla testa del pargolo, che si sono azionate suonando. Spaventandosi moltissimo è arretrata ma ha urtato il camioncino dei vigili del fuoco che è partito rumorosamente, e nel cercare, ormai in preda al panico, una via di fuga ha anche travolto picachu che ha sdegnosamente risposto illuminando il suo naso.
Una volta fuori la povera scianara, spaventata senza aver spaventato, ha pensato che tutte quelle luci e rumori fossero nuove trappole magiche (più evolute della vecchia scopa di paglia) per allontanarla. Senza perdersi d’animo, ha deciso di visitare un’altra casa. Arrivata nella stanza del bambino ha visto la stessa, impressionante quantità di giocattoli, ma niente paperelle sul letto. Scansando attentamente tutti i giocattoli si è avvicinata al lettino, ed ha notato che il bambino era un po’ grandicello, almeno sei anni. Ha pensato di svegliarlo e di condurlo fuori dalla porta, e di lasciarlo lì per spaventare sua madre. Ma non è andata secondo i suoi piani.
Il bambino, infatti, svegliandosi le ha detto:
“Che bello, la befana! Mi hai portato la playstation, il cellulare, lo stereo, i Lego, il computer portatile, la chitarra elettrica, la licenza di uccidere, Franco, la bicicletta nuova, i pockemon, i digimon, i fregaspesemon che ti avevo chiesto?”
La povera megera ha pensato:
“Ma tutte a me, stasera?” E subito dopo ha detto al pargolo: “Sono la scianara e tu devi venire con me!”
Il bambino le ha risposto: “A non sei la befana? Mi sembravi un po’ in anticipo, infatti. Comunque, non mi hai portato niente?”
La scianara, alzando gli occhi al cielo e pensando “e vabbù, allora è proprio scemo” ha risposto:
“Senti, io non ti ho portato niente, devi venire con me e basta!”
Il bambino sgranando gli occhi e mostrando alla vecchia il dito medio ha iniziato ad urlare: “Ah non mi hai portato niente? Allora vaffanculo vecchia puttana!” Ed ha estratto da sotto il letto una specie di fucile ad acqua iper-ultra-stra liquidator, capace di spegnere un incendio ad una fabbrica di pneumatici, ed ha inzuppato l’incredula scianara

Fuggita anche da questa seconda abitazione, ormai più perplessa che spaventata, la povera malefica creatura notturna ha deciso di fare un ultimo tentativo prima di darsi all’alcool e alla disperazione, e si è recata in un’ulteriore casa, in cui non si è nemmeno più stupita della pulizia dell’ambiente, della mancanza di animali, e dell’incredibile quantità di cianfrusaglie sparse per casa. Stavolta è entrata nella stanza di una dodicenne e, pur giudicandola troppo cresciuta per praticare il solito scherzo della sparizione, ha pensato che sarebbe almeno dovuta riuscire a spaventarla, altrimenti sarebbe impazzita. Ha così svegliato la dodicenne ed ha tirato fuori la sua espressione più spaventosa. La ragazzina, forse perché ancora assonnata, forse perché ancora non aveva ancora smaltito i postumi di una delle sue prime canne, non si è per nulla spaventata, anzi, si è rivolta alla scianara apostrofandola in questo modo:
“Come ti sei permessa di svegliarmi proprio ora che stavo sognando di essere diventata una velina e di essere la moglie di Vieri e l’amante di Inzaghi, vaffanculo!”
La sbalordita entità notturna ha iniziato a balbettare dicendo:
“Ma, ma…io sono la scianara, non hai paura?”
La ragazzina ha risposto: “Certo che fai paura, sei bruttissima! Anche se sei vecchia puoi andare dall’estetista. Senti io ci sono andata ieri e per solo 200 € mi sono fatta la lampada, rifatta le unghie, la tinta, il trattamento per il viso, il corpo, ho messo la crema antirughe e fra tre o quattro anni andrò dal chirurgo per rifarmi il seno, come ho visto in tv…”, ma a questo punto la scianara era già fuggita urlando.
Ed era in condizioni d’estrema disperazione che la poverina ci raccontava le sue disgrazie la sera successiva al bar delle meraviglie ubriacandosi per dimenticare, con tutta la stupefatta clientela che la ascoltava e Toni il barista che ogni tanto annuiva ed a volte le diceva sì. E fu proprio quando terminò il racconto che ci accorgemmo della presenza di un altro incredibile personaggio: il nano malefico.

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