
La Chiesa Matrice di Rocchetta,
intitolata anticamente a Sant’Antonio Abate (ora dedicata all’ Assunzione della
B.V.M.), fu edificata fra il 1754 ed il 1768 (data della consacrazione) e progettata
da Giovanni Mancarelli di Barletta (eseguita poi dagli artefici Silvestro e
Sabato Pollice) per volontà di Monsignor D’Amato. Il tempio è di forma rettangolare
a croce latina avente tre navate suddivise in un’unica principale, terminante
con il presbiterio, e due laterali. All’incontro delle navate si forma una cupola
con degli stucchi policromi raffiguranti i quattro Evangelisti; ai lati della
cupola si elevano due altari in onore di Sant’Antonio Abate e dell’Addolorata.
Un altro altare dedicato alla Madonna del Cardellino conserva una delle più
preziose tavole custodite in questo tempio raffigurante, appunto, la Madonna
del Cardellino che comunemente era soprannominata con il titolo di Maria Assunta
in cielo. Tutte e due le navate laterali sono coronate da bellissimi altari
con stucchi e marmi. La sacrestia e corredata di un’arredo e banchi in noce
chiara tardo barocco di L. Villani del XVIII, ove è innestato un’orologio a
pendolo, in più si possono scrutare quattro tele raffiguranti la Nascita di
Maria, la Deposizione di Gesù (Pietà) una tela di Mons. Onorato e D’amato ed
un mezzo busto di legno di Sant’Antonio Abate. Splendida la facciata ripartita
in multiple lesene, (risalto decorativo a forma di colonna), con parte centrale
concava e dotata di pregevole portale. Giù in fondo alla Chiesa, soprastante
all’abside, compare un meraviglioso organo con cantoria della seconda metà dell’700,
in basso, dietro all’altare maggiore, vi è il coro di noce nera risulta una
delle opere più riuscite di Liberato Villani, costruito nel 1790, il pulpito
è abbinato all’organo e di colore dorato. Ai lati dell’organo ci sono due tele
raffiguranti la nascita di Gesù e la disputa dei dottori nel tempio. Prezioso
è l’arredo marmoreo, composto da splendide balaustre con cesto di fiori, due
acquasantiere e altari realizzati da Luigi Cimafonte di Napoli, particolare
è l’altare maggiore in marmo bianco con un bellissimo tabernacolo. A metà navata
sinistra si apre la cappella del Sacramento che ingloba la torre campanaria
cinquecentesca appartenente alla precedente chiesa della quale sono stati ritrovati
dei resti durante gli ultimi restauri. Nella cappella affrescata si possono
ammirare delle splendide tele riguardanti la Pentecoste, San Francesco di Sales
e, l’Ultima Cena. Il campanile è del 1588 eseguito da Angelo Mancini, per volontà
del vescovo matematico Marco Pedoca (al quale è intestata la piazza sottostante
alla torre campanaria), la torre ha un corpo ottagonale coronato da una cupolina
cuspidata maiolicata.